Pubblicato ad ottobre scorso i risultati dell’indagine eseguita tra il 2011 e 2012 volta ad analizzare il livello di competenze fondamentali della popolazione tra i 16 ed i 65 anni di 24 paesi. Risultato: non solo le competenze degli italiani sono sotto la media ma sono proprio tra gli ultimi posti.
Concentriamoci solo sui risultati per quanti riguarda la literacy e la numericy ( l’indagine ha verificato anche le competenze di problem solving e comprensione nella lettura).
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Definizioni:
- la literacy è definita come: “l’interesse, l’attitudine e l’abilità degli individui ad utilizzare in modo appropriato gli strumenti socio-culturali, tra cui la tecnologia digitale e gli strumenti di comunicazione per accedere a, gestire, integrare e valutare informazioni, costruire nuove conoscenze e comunicare con gli altri, al fine di partecipare più efficacemente alla vita sociale”;
- la numeracy è definita come “l’abilità di accedere a, utilizzare, interpretare e comunicare informazioni e idee matematiche, per affrontare e gestire problemi di natura matematica nelle diverse situazioni della vita adulta”.
I punteggi ricavati dall’indagine sono stati suddivisi in 5 livelli. Il livello 3, quello intermedio, è ritenuto sufficiente ed adeguato alla vita sociale.
Ora che abbiamo le metriche vediamo i risultati medi.
Solo 3 persone su 10 hanno un livello di competenze sufficienti, contro i valori degli altri paesi che si attestano sul 50%.
Gli adulti italiani (16-65 anni) si collocano per la maggior parte al Livello 2 sia nel dominio di literacy (42,3%) che nel dominio di numeracy (39,0%), il Livello 3 o superiore è aggiunto dal 29,8% della popolazione in literacy e dal 28,9% in numeracy, mentre i più bassi livelli di performance (Livello 1 o inferiore) vengono raggiunti dal 27,9% della popolazione in literacy e dal 31,9% in numeracy.
L’Italia è all’ultimo posto come competenze linguistiche con livello superiore o uguale a 3. In particolare, solo il 3.3% degli adulti italiani raggiunge livelli di competenza linguistica 4 o 5 – i più alti – contro l’11.8% nella media dei 24 paesi partecipanti e il 22.6% in Giappone, il paese in testa alla classifica. Inoltre, solo il 26.4% raggiunge il livello 3 di competenza linguistica.
In sintesi 1 su 4 ha un livello sufficiente di competenze linguistiche e comunicative.
Stesso grafico, e risultato per la componente matematica.
Se volete approfondire l’argomento, in fondo al post troverete i link a tutta la documentazione prodotta. Le informazioni sono molte e vi invito a visionarle. Alcuni esempi sui tipi di analisi e confronto che vengono fatti:
- in base alla geografia
- al livello di studio
- al livello occupazionale
- al livello di retribuzione
Non riporto altri dati in quanto il risultato finale non cambia, in base a qualunque dominio si prenda, per età, re regione, per istruzione, l’Italia occupa sempre l’ultimo od il penultimo posto.
Concludo riportando le relazioni tra il livello di competenze ed alcuni aspetti sociali
Legame tra livello di competenze e benessere economico e sociale
• Il livello di competenze raggiunto in lettura/scrittura, nel calcolo e nella capacità di risolvere problemi in un ambiente ad alto contenuto tecnologico è positivamente e indipendentemente correlato alla probabilità di partecipare al mercato del lavoro e di svolgere un’attività lavorativa, così come al fatto di percepire uno stipendio più alto.
• In tutti i Paesi, le persone che ottengono livelli di competenze inferiori in lettura e scrittura (literacy), rispetto a quelle che hanno competenze superiori, hanno più probabilità di avere problemi di salute, di pensare di avere poco peso sul processo politico e di non partecipare alle attività associative o di volontariato. Nella maggior parte dei Paesi, le persone con un livello di competenze inferiore hanno anche maggiori probabilità di avere meno fiducia nel prossimo.
Certo non c’è da stupirsi se solo nel 10% delle case ci sono dei libri e se solo 6 italiani su 10 hanno letto un libro nel 2013 ( articolo “sei italiani su dieci non hanno letto neanche un libro nel 2013“)
Partendo da questi dati non sembra poi neanche molto lontano lo studio fatto dal Cebr, nel quale l’italia passerà da ottava potenza economica a quindicesima nel 2015 (articolo “l’economia più potente?“).
Approfondimenti:
Sito OECD
Indagine Outlook 2013 (inglese)
Sintesi dei risultati (italiano)
Sintesi risultati su Italia (italiano)
Presentazione dati da parte di ISFOL (italiano)
Link a risultati di altri paesi