Come sopravvivere in un mondo così complesso? John Maeda nel suo libro “lel leggi della semplicità” ci regala un manuale, un approccio e soprattutto una metodo per affrontarla. Ma la vera domanda che ci dobbiamo porre è: “Viviamo veramente in un mondo complesso?”
Cominciamo subito a dire che il mondo non è complesso, la complessità non è una caratteristica del mondo o di qualsiasi altro elemento. La complessità non è assoluta ma è un elemento nella relazione tra noi ed il mondo.
Già da questa semplice, e banale definizione, c’è la chiave per “risolvere” l’annosa questione: “noi”. Noi siamo parte attiva nella relazione con il mondo e come tale possiamo intervenire, modificare la relazione per renderla da complessa a semplice.
Prima di vedere il pensiero di John Maeda, due parole su di lui. Chi è John Maeda? per quei pochi che non lo conoscono si tratta di uno dei più famosi designer mondiali lavora sul confine stimolante dove si intersecano tecnologia e designer. Solo per dare un esempio dei suoi lavori è la firma della famosa “tastiera circolare” dell’IPOD. Per maggiori informazioni wikipedia.
Prima cosa, questo libro non è un noioso saggio filosofico sul concetto della semplicità, ma più una guida fatta di 10 regole e consigli pratici per rendere semplice quello che ad una prima vista non lo sembrano. La lettura è breve (137 pg) è molto scorrevole, come dice l’autore stesso una lettura da fare in un viaggio aereo.
Il libro parte da una vista da designer che si pone come primo obiettivo quello di rendere semplice ed utilizzabile qualsiasi dispositivo che invece è tecnolgicamente complesso, ma la sua esperienza può essere adottata in qualsiasi altro ambito: professionale e personale.
Vediamo le 10 leggi della semplicità:
RIDUCI
ORGANIZZA
TEMPO
IMPARA
DIFFERENZE
CONTESTO
EMOZIONE
FIDUCIA
FALLIMENTO
UNICA LEGGE
In perfetto stile con l’obiettivo del libro, l’autore ci da anche 3 chiavi di lettura. Se volete un vista importante ma non completa leggete solo le prime 3 leggi. Se avete fretta leggete solo l’ultima che racchiude tutte le altre.
RIDUCI: di fronte alla complessità, la prima regola (la più ovvia) è quella di “scomporla” secondo l’approccio coniato “SHE” (shrink, hide, embody). Ovvero rimpicciolisci, nascondi ed incorpora. In sintesi riduci quello puoi e nascondi tutto il resto senza perdere il senso del valore. Quindi… semplifica e accorpa
ORGANIZZA: l’organizzazione aiuta sempre. Permette di chiarire tanti concetti, magari confusi (e quindi complessi) nella nostra mente. Quindi…. organizza le tue idee
TEMPO: esiste uno stretto legame tra tempo e complessità. Qualsiasi cosa che richieda maggior tempo ci risultà più complessa rispetto ad un’altra che ne richiede la metà. A partire dalla preparazione di un dolce fino alle pratiche burocratiche. Questo è dovuto all’importanza che la nostra società attribuisce al tempo. Quindi… risparmia sempre tempo.
IMPARA: Se la relazione con un elemento è complessa è perchè non siamo preparati. Non abbiamo un’infrastruttura cognitiva che ci aiuta nella lettura dell’elemento. Per un bambino delle scuole medie un’equazione con gli integrali risulterà complessa ed impossibile. Al quinto anno del liceo scientifico l’approccio sarà diverso. Quindi….. studia.
DIFFERENZE: Le differenze sono necessarie per apprendere la complessità. La semplicità e la complessità sono necessarie l’una all’altra. Quindi quando cerchi di semplificare un concetto… passa sempre dal suo “approccio” complesso a quello semplice, ti aiuterà.
CONTESTO: nella ricerca della semplificazione, non dimeticate mai il contesto in cui vi trovate. Quello che potrebbe sembrare semplice in un contesto non lo è in un altro. La vera semplificazione si ha solo se non si escee dal contesto.
EMOZIONE: il processo di semplificazione, vedi apprccio “SHE” non deve intaccare le emozioni, anzi. Le emozioni son fondamentali sia per il buon esito del lancio di un prodotto sia per la nostra memoria per apprendere meglio un concetto. Quindi…. non eliminate le emozioni.
FIDUCIA: siamo umanamente più portati a dare fiduca ad un dispositivo semplice. o meglio a quello che ci appare più semplice. è un processo che dobbiamo tener presente in questo percorso.
FALLIMENTO: fa parte del gioco. certe cose non si riescono a semplificare.
UNICA: Semplicità significa sotrarre l’ovvio e aggiungere il significato.
Il lavoro di John Maeda non finisce in questo libro, in quanto ha fatto della ricerca della semplicità una missione e la sua professione. Gli studi continuano sul sito http://lawsofsimplicity.com/